domenica 4 maggio 2014

SPORT ESTREMI: L'APNEA

SPORT ESTREMI: L'APNEA
"apnea"
L'apnea è stata la prima forma d'immersione praticata dall'uomo e rappresenta ancor oggi il modo più istintivo di andare sott'acqua.
La possibilità di immergersi in apnea si fonda sull'adattamento fisiologico chiamato "riflesso
d'immersione" che accomuna tutti i mammiferi, dal delfino al bradipo, dalla foca al cane, anche se in gradi diversi. Il riflesso d'immersione è sorprendentemente sviluppato nell'uomo, sebbene non sia un animale prevalentemente acquatico.
Nell'attività agonistica legata all'apnea si distinguono tre tipologie, ovvero discipline di piscina: 1) apnea statica; 2) apnea dinamica (con e senza attrezzature), immersioni lineari con pinne, monopinna o a rana subacquea; discipline in acque libere, mare o lago: 3) apnea profonda. Quest'ultima tipologia a sua volta si divide in:
  • apnea in assetto costante (con e senza attrezzatura): si possono utilizzare solo le proprie forze, raggiungendo senza zavorra e solo con le pinne la quota e risalendo poi lungo il cavo guida senza però toccarlo; nelle più recenti versioni anche l'assetto costante senza pinne (a rana lungo il cavo guida. Record che appartiene al neozelandese William Trubridge) e l'immersione libera (il peso/assetto resta costante ma si ha la libertà di aiutarsi con le braccia lungo il cavo guida, senza poter indossare alcuna pinna)
  • apnea in assetto variabile regolamentato: si scende usando una slitta zavorrata (massimo 30 kg) e si risale poi pinneggiando o aiutandosi con il cavo guida.
  • apnea in assetto variabile assoluto (anche conosciuta come No-Limits, dallo slogan di un importante sponsor): si scende zavorrati senza limiti di peso e si risale utilizzando un pallone o altri sistemi analoghi di riemersione (galleggianti solidi come ha fatto Herbert Nitsch). È la specialità con cui si raggiungono le profondità maggiori, ma anche tra le più pericolose.



L'attività agonistica è relativamente recente, l'organizzazione del primo campionato mondiale (vinto dalla squadra italiana) risale al 1996 (AIDA) e si deve ad una rivista del settore, le competizioni successive non hanno avuto cadenza regolare.
Da notare che, per quanto riguarda l'Italia, l'unico organo riconosciuto dal Comitato Internazionale Olimpico per organizzare l'attività agonistica è la FIPSAS Federazione riconosciuta dalla CMAS.

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