Secondo la tradizione, le acque di Bognanco (e precisamente la fonte Luigia, oggi esaurita) furono scoperte nel 1863 da una pastorella del luogo colpita dal sapore "ardente" della fonte alla quale aveva bevuto. Il parroco del paese, intuendo la possibilità di un buon affare, provvide
immediatamente ad acquistare il fondo, a far analizzare l'acqua e a costituire una società per il suo sfruttamento e commercializzazione. Questo comportò inizialmente non poche difficoltà in quanto le bottiglie, che dovevano essere trasportate a spalle nelle gerle, tendevano a rompersi per l'azione del gas carbonico dell'acqua. Un avvocato pavese, Emilio Cavallini, che aveva tratto beneficio dalle cure idropiniche a Bognanco, acquistò la fonte ed i terreni circostanti scoprendovi altre sorgenti (Ausonia, Adelaide, San Lorenzo), e trasformò la cittadina in un centro di cura e di villeggiatura. Incidentalmente, l'acqua di Bognanco fu la prima in Italia ad essere imbottigliata con procedimento completamente automatizzato, dal 1928.
Fonte: www.terme.info
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